Page 3 - YOGAZINE - n.3
P. 3

3
Chi è
Deborah Compagnoni, 45 anni, è
un'ex sciatrice
alpina italiana, prima atleta ad aver vinto una medaglia d'oro in tre differenti edizioni dei Giochi olimpici invernali nella storia dello sci alpino. Nonostante due gravi infortuni ai legamenti crociati è stata la più vittoriosa sciatrice italiana di tutti i tempi. Negli anni in cui ha potuto dimostrare a pieno il suo talento
e la sua classe,
la valtellinese ha dominato la
scena agonistica internazionale, in particolare in slalom gigante dove tra il 1994 e il 1998 ha conquistato tutti gli ori disponibili tra Olimpiadi e Mondiali.
Sposata con Alessandro Benetton, vive a Ponzano Veneto.
C'è Deborah Compagnoni
La più vittoriosa sciatrice di tutti i tempi è testimonial del Treviso YogaDay 2016
Deborah Compagnoni è una yogini naturale. L’essenza
dello yoga, l’unione, l’ha imparata molto prima di conoscere e praticare questa disciplina orientale. L’ha imparata lassù, tra le sue montagne dell’Alta Valtellina, quando, da bambina, accompagnata dal padre Giorgio, guida alpina, passeggiava o sciava nei boschi.
«Nella mia infanzia e adolescenza, senza saperlo, ho avuto il dono di fare yoga in forma naturale, immersa in un ambiente bello, a contatto con la na- tura e gli animali, tra persone semplici e genuine, senza la pressione di dover dimostrare qualcosa...».
Ma c’è un’altra immagine che ha ac- compagnato la sua infanzia. La visio- ne di mamma Adele che, nella sua stanza profumata di legno di pino, da autodidatta, provava a costruire gli asana seguendo le istruzioni di un libro. «Ora lo capisco, è stata una pioniera. Ho un ricordo nitido: io a 6-7 anni che la osservo entrare nel- le posizioni e questo suo libro con la scritta “yoga”, a lettere cubitali, sulla copertina...».
Poi è venuto il tempo della compe- tizione e dell’agonismo. Un tempo segnato da successi straordinari, unici, e dolori altrettanto grandi. Un tempo in cui lo yoga si pratica- va per gestire lo stress, aumentare la concentrazione, infine vincere. Ma, anche, per accettare i limiti del cor- po, gli infortuni che ti bloccano, ti mettono fuori gioco, mentre le tua mente aveva già tagliato il traguardo. E poi per ripartire. Rimettersi in pista. Ricominciare e vincere ancora.
«Ho imparato ad accettare ciò che ac- cadeva, anche se negativo. A non en- trare in opposizione. In fondo vincere non era prioritario. Io continuavo ad essere me stessa, un’altra cosa rispet- to all’atleta che vinceva o perdeva, che gareggiava o rimaneva ferma per il legamento rotto...». Distacco, vai- ragya: uno dei pilastri dello yoga. Gli avrebbe dato questo nome solo anni dopo.
Gli scarponi da sci al chiodo la campio- nessa non li appenderà mai. Quando può, fugge dalla bella casa di Ponzano Veneto e torna tra le sue montagne a solcare le piste innevate. E quando è nella Marca fa yoga. Una passione ormai di famiglia. Che ha contagiato anche il marito Alessandro. E soprat- tutto la figlia più piccola, Luce, che di tanto in tanto pratica con la mamma. «Lo yoga mi serve a mantenere la mu- scolatura forte e flessibile e le articola- zioni mobili, a rimanere in allenamen- to – spiega – ma mi serve molto anche a livello mentale per accrescere la mia positività. Lo yoga insegna a stare presenti nel momento presente, ed è bellissimo perché così ci si gusta dav- vero la vita».
Anche solo mezz’ora al giorno. Tra un impegno di famiglia e l’altro, tra una corsa in bici o un lavoro in giardino, tra un appuntamento mondano e una raccolta fondi per la onlus da lei fon- data “Sciare per la Vita”. E adesso ci sarà anche lo YogaDay. Deborah lo aiuterà a espandere la consapevolez- za a Treviso, e più in là. Una missione importante. Che ha bisogno di una campionessa. (FN)
fotofedericadonadi.com


































































































   1   2   3   4   5