Che bello sarebbe stato essere donna ieri sera!

Che bello sarebbe stato essere donna ieri sera!

Partecipando all’incontro di ieri sera con Roberta Bravin e Didi Ananda Shubhashisa, organizzato da CuorDiLuce,  ho percepito nettamente quanto sono stato fortunato ad essere lì. Ho ricevuto tanta bella energia, molti spunti di riflessione, tante nuove idee e soluzioni prima nemmeno lontanamente percepibili e ancora di più una forte presenza mentale di tutti i presenti. La cosa che ha fatto per me, persona di genere maschile, una grande differenza, è stato percepire nel profondo della mia essenza la difficoltà di ascolto e di comprensione che un uomo può avere nei confronti delle donne. Mi sono reso conto che l’uomo, sebbene volenteroso e mentalmente aperto e disponibile, non è nella posizione di capire completamente il punto di vista delle donne, in quanto non vive quotidianamente e in prima persona la posizione nell’organizzazione sociale che esse occupano.
E’ un po’ come quando una persona a noi cara soffre o gioisce, la nostra empatia ci permette di condividere tale sofferenza o gioia solo parzialmente ma in tutta onestà la sofferenza o la gioia vera restano nell’altra persona.

Ieri sera le relatrici hanno illustrato alcuni progetti in corso ed iniziative concrete in continua crescita, sono attività che coinvolgono tante donne e tanti temi che spesso necessitano di tempo e di cautela, di approfondimenti e di capacità di esplorazione in terreni ignoti.
Affascinato da tanta forza di coesione e dalla grande utilità di ciò che queste donne stanno facendo per il bene dell’intera umanità, ieri sera ho desiderato più che mai essere parte attiva di quei progetti e viverli dall’interno per dare forza e supporto a quello sviluppo che in tanti sentiamo essere necessario per il bene dell’umanità.
Ho il desiderio di capire più a fondo qualcosa che effettivamente un maschio, un uomo, non può capire bene per quanto oggettivo e aperto sia all’ascolto all’osservazione. Dovrò accontentarmi di una comprensione parziale e di attendere la prossima vita per avere forse l’opportunità di farlo da donna.

Queste donne sono coraggiose, determinate, equilibrate, lungimiranti e hanno ragione!
Guardano la società da una prospettiva diversa da quella della sola protesta e legittima rivendicazione, guardano al futuro con la determinazione di costruire equilibrio e rispetto, lealtà e correttezza non prevaricazione.
Non vogliono usare gli stessi strumenti che i maschi usano, alle volte inconsapevolmente, e che sicuramente hanno usato molto pesantemente nel passato per prevaricare le donne, e questo è lodevole.
Il cambio di prospettiva e lo slogan “Le donne parlano delle donne”, che abbiamo lanciato con questa serie di incontri, sono stati a mio avviso uno dei successi più straordinari della serata di ieri.
Bellissimi anche gli esempi di pratiche con un coinvolgimento forte di tutti i presenti.
E’ stata una vera e propria sinfonia, magistralmente gestita dalle due relatrici nonostante Didi fosse in videoconferenza dalla Germania.
Didi e Roberta si sono trovate in sintonia su ogni aspetto trattato, pur non avendo mai collaborato nei reciproci progetti in passato. Su questo avrei preferito un contraddittorio, ma non so se sia il mio ego maschile e combattivo a farmelo scrivere! Si è parlato della diversità, del valore della diversità e che dalla diversità deriva la crescita. Eppure ieri nella “non diversità” di vedute di Roberta e Didi ho appreso che, sebbene non vi sia stato un contraddittorio esse ci hanno portato a toccare con mano il nocciolo della questione, ovvero che al di là della diversità vi è l’unione.

L’Uno che sta
al di sopra 
al di sotto 
nel cuore
della diversità
non fa differenza.

Un grande grazie dal cuore a tutte le donne che hanno dato forma al momento presente.

Michele Chiariello
CuoriDiLuce

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