La postura corretta, un’utopia? [2]

YDT_0018Nel precedente articolo ci siamo soffermati sul significato di postura, postura ideale e postura volontaria, recuperando qualche semplice consiglio per mantenerla corretta. Come vi avevo anticipato, oggi approfondiremo la “postura involontaria”, un argomento che, con il suo fascino, stimola molte riflessioni. Anche qui cercherò di essere breve, nonostante se ne possa parlare per giorni interi!

La postura involontaria, infatti, indica l’insieme di strategie che il nostro cervello utilizza in maniera automatica, e completamente al di fuori del nostro controllo volontario, per gestire in modo fine la posizione del corpo nello spazio. Non stiamo più parlando, quindi, della possibilità di scegliere volontariamente la posizione del nostro corpo, bensì dei piccoli adattamenti posturali involontari decisi dal nostro sistema tonico-posturale, che trova in maniera dinamica le strategie più efficaci per mantenere l’equilibrio dell’organismo.

In pratica, se da un lato decidiamo volontariamente di stare dritti in piedi, dall’altro la selezione dei piccoli adattamenti posturali non rientra nelle nostre scelte coscienti. Ad esempio, per ottimizzare una posizione verso il minor stress, il nostro cervello può ordinare a una spalla di spostarsi più in avanti o più in alto rispetto all’altra, oppure di inclinare leggermente la colonna vertebrale o il bacino, o di ruotare leggermente il capo. Con aggiustamenti di questo tipo viene restituita la salute al corpo e alla persona.

La postura involontaria gestita dal nostro cervello non è mai una reazione casuale, bensì una precisa ed efficace risposta alla necessità di preservare la vita e l’equilibrio all’interno del nostro corpo, in una sola parola l’omeostasi del sistema.

Il nostro cervello acquisisce dati in ogni istante dai recettori posturali distribuiti nel nostro corpo, tra cui i più conosciuti e descritti sono gli occhi, l’orecchio interno, la masticazione e l’appoggio dei piedi al suolo. Tante informazioni vengono raccolte anche dalle cicatrici, dai nostri organi e visceri, da tutta la pelle (il nostro più ampio organo di relazione) e persino dalle nostre emozioni!

Ricevendo informazioni in continuazione, il sistema tonico-posturale elabora costantemente nuove strategie posturali, modificando il tono muscolare (lo stato di contrazione di base del muscolo) di ogni singola struttura muscolare del nostro corpo, con due precise finalità:

  1. massimo comfort e risparmio energetico: la strategia posturale adottata sarà in ogni istante la più comoda e la meno faticosa da attuare.
  2. Rispetto per la vita di ogni tessuto: la scelta posturale farà sì che nessun tessuto venga sottoposto a carichi o tensioni eccessive, di modo che non vengano inviati al cervello segnali di sofferenza, richieste di aiuto, che normalmente chiamiamo “dolore”.

In ogni istante, quindi, il nostro cervello è impegnato ad analizzare le informazioni che arrivano da tutto il corpo e in funzione di queste, nel rispetto dei due principi appena esposti, organizza la postura in maniera dinamica, scegliendo sempre la miglior posizione possibile.

In quest’ottica, quindi, possiamo anche rilassarci, perché sappiamo che, in ogni momento, la postura ottimale viene selezionata senza bisogno del nostro intervento: ci pensa il nostro sistema automatico, che è estremamente capace, dinamico ed efficace!

Riprendendo quanto scritto nel precedente articolo, la postura ideale non può essere un modello rigido e statico, identico per tutti, bensì una funzione dinamica e automatica. Rispondiamo sempre con la miglior postura possibile in quell’istante e in quel luogo.

Riepilogando, possiamo assumere due tipi di posture:

  1. una volontaria, sicuramente da curare;
  2. una involontaria, sicuramente da leggere.

La postura involontaria non è mai casuale, è sempre frutto di una attenta e scrupolosa valutazione del nostro cervello. Per questo giudicarla inadeguata e soprattutto cercare di correggerla con mezzi coercitivi statici esterni, senza prima averne compreso il significato, è uno degli errori che dobbiamo evitare se vogliamo mantenere la salute. Ancora una volta, ci viene indicata la via della sospensione del giudizio, per smettere di giudicare il nostro operato e le scelte del nostro corpo.

Dovremmo evitare anche di chiedere ai nostri figli di stare dritti, di tirare su la testa, di raddrizzare le spalle: se assumono una certa posizione, sarà esattamente ciò di cui hanno bisogno in funzione delle informazioni e delle percezioni che arrivano dal loro corpo e dal loro vissuto. Potranno correggersi per qualche istante, utilizzando il sistema di controllo volontario, ma non appena la loro attenzione sarà dedicata ad altro, il sistema automatico riprenderà il controllo e la loro postura riprenderà a essere quella di prima.

L’osteopata può aiutare a leggere la postura per comprenderne il significato più profondo, per prendere coscienza delle scelte involontarie che compiamo, come espressione di tutto ciò che sentiamo, emozioni comprese! Infatti, se è vero che i nostri pensieri condizionano le nostre scelte e si manifestano nelle parole che utilizziamo, è vero pure che trovano una via di espressione anche nel nostro corpo e nella postura, con una differenza sostanziale: possiamo mentire con il linguaggio verbale, ma non con le espressioni fisiche!

La nostra “mente” riesce a insabbiare la realtà, nascondendola a volte anche a se stessa (il suo nome non è certo frutto del caso!), mentre il nostro corpo non è in grado di farlo, non conosce che la verità! Una verità che non va giudicata, bensì compresa, accolta come un dono che ci parla di noi.

Un uomo con il capo chino in avanti, ad esempio, è un uomo che ha smesso di alzare lo sguardo, di guardare al futuro, di rivolgere gli occhi al cielo verso un’altra dimensione; è sempre proteso verso la terra, capace di guardare solo ai problemi contingenti quotidiani.

Un individuo che vive di rabbia avrà forti tensioni a livello epatico e la sua postura griderà il suo vissuto a gran voce, limitando la mobilità del torace dal lato destro e a volte generando una patologia di spalla.

Un uomo che non ha gran fiducia nel futuro e nelle proprie capacità di affrontarlo manifesterà tensioni a livello gastrico, con conseguente atteggiamento posturale che limita la spalla sinistra e innesca una torsione di tutto il corpo su se stesso; se non si sentirà sostenuto dagli affetti, svilupperà facilmente anche lombosciatalgie.

Comprendere ci da’ la possibilità di cambiare il nostro punto di vista, di evolvere anche i nostri pensieri, trasformando e riarmonizzando così anche la postura e l’intero corpo.

Così come è sciocco pensare di imporre un’emozione a una persona, è altrettanto sciocco imporre una postura involontaria al corpo! Le emozioni sono il frutto dei nostri pensieri e per riequilibrare la postura è necessario riequilibrare i pensieri. Poiché la postura è il frutto delle informazioni che arrivano anche dall’occhio e dalla masticazione, dall’orecchio e anche dalla pelle, e così via da tutti i recettori posturali, ancora una volta se vogliamo perseguire la salute dobbiamo cercare l’armonia tra tutti i recettori, tra tutte le parti che costituiscono l’essere umano, tra corpo, mente e spirito. La postura, in sintesi, non è altro che una delle manifestazioni dell’equilibrio fra le varie parti dell’essere umano!

Dott. Paolo Bruniera
Fisioterapista osteopata D.O.
Fondatore e direttore della Nuova Scuola di Osteopatia
Gestisce il centro osteopatico Breath of Life Studio

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