Vinyasa yoga: conquistare il centro di sé nel flusso continuo della vita

Fabio1«Praticato da milioni di persone in tutto il mondo, il Vinyasa è probabilmente lo stile di yoga più adatto all’uomo occidentale che, per la vita che conduce, stressante e sedentaria, fa fatica a fermarsi e a raccogliersi in sé. Attraverso questo stile di yoga, giovane nelle modalità ma saldamente radicato nella saggezza delle sue antichissime origini, chi pratica ha l’opportunità di riconquistare se stesso e sviluppare il proprio potenziale».

Fabio Manfredi insegna vinyasa yoga al Centro culturale Karuna, a Silea, e in altre palestre della provincia di Treviso.

«I benefici tangibili a cui porta questo tipo di yoga sono molteplici – continua -: sviluppo della concentrazione, chiarezza mentale, accrescimento della forza vitale, potenziamento muscolare, agilità e senso profondo di libertà e benessere interiore».

Il termine vinyasa riferisce all’allineamento del movimento al respiro, un metodo che trasforma le posture (asana) statiche dell’hatha yoga in un flusso dinamico.

La lunghezza di inspirazione ed espirazione determinano il periodo di transizione tra le diverse posture, le quali vengono a loro volta mantenute per un numero predefinito di respiri.

L’attenzione è dunque posta sul respiro e sul passaggio tra gli asana, pur mantenendo una grande attenzione sugli allineamenti delle diverse parti del corpo. Il ritmo incalzante con continue affascinati variazioni, rendono questa disciplina un eccellente esercizio fisico, in grado di mantenere il corpo in ottimo efficienza in tutte le fasi della vita.

Il termine vinyasa è composto di due parole: “presenza” (vi) e “cambiamento” (nyasa).

«Nella pratica del vinyasa, come nella vita, il corpo e la psiche (di cui la mente è un elemento) attraversano un flusso ininterrotto di cambiamenti che spesso ci mettono a dura prova – spiega Manfredi -. Eppure in questa trasformazione continua, ognuno di noi intuisce la presenza di una centro immutabile: l’atman, l’esistenza e la sua coscienza. Nel vortice della vita quotidiana non è semplice cogliere la natura profonda di questa presenza, dimora della pace, della stabilità e della beatitudine. Soltanto un pratica continuativa e metodica può condurci progressivamente alla sua realizzazione».

Era uno stile di yoga, il Vinyasa, quasi scomparso dalla cultura popolare indiana, confinato per secoli in eremi e monasteri. È stato riscoperto dal maestro Tirumalai Krishnamacharya (1888-1989), uno dei padri dello yoga moderno, e poi diffuso in Occidente grazie al contributo di alcuni suoi importanti allievi.

 

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