Appagamento e piacere: ecco a voi il secondo chakra

Onorare il corpo e le emozioni è il segreto per un Svadhisthana in equilibrio. Scopriamo perché appagamento e piacere sono le chiavi per nutrire il secondo chakra.

Appagamento e piacere: secondo chakra

Il secondo chakra è il fulcro dell’energia emozionale. Collega corpo, mente e spirito, unendo la nostra interiorità con il mondo esteriore. Svadhisthana è quel punto energetico associato alla spontaneità, al piacere fisico ed emotivo, alla gioia, alla sessualità e all’appagamento in tutte le sue sfaccettature.


Il richiamo all’inconscio e alla sfera emotiva

La parola Swa, in sanscrito, significa “il proprio” e la parola Adhisthana significa, “luogo di residenza/dimora”. Svadhisthana rappresenta dunque “la nostra dimora”, quel porto sicuro in cui custodiamo la nostra vera natura.

Situato nella zona inferiore dell’addome, sotto l’ombelico, è connesso ai reni e agli organi sessuali. Questo punto energetico è rappresentato dal colore arancione, che richiama le energie della vivacità e della vitalità, e può essere verbalizzato con le parole “Io sento”.

Infatti, questo chakra è collegato all’elemento acqua, che è l’origine di ogni forma di vita esistente, e a livello psicologico corrisponde all’inconscio e alla sfera emotiva. L’elemento acqua pulisce, purifica, elimina e dissolve tutti i blocchi che ostacolano il flusso vitale.

Sul piano fisico questo ruolo viene rappresentato dalle funzioni depurative dei reni e della vescica. Sul piano spirituale, invece, si manifesta sotto forma di sentimenti espressi liberamente e spontaneamente, che invitano a guardare alla vita come a un qualcosa di sempre nuovo.

La sfera maggiormente influenzata dal secondo chakra è quella delle nostre relazioni interpersonali, specialmente quelle con il sesso opposto.


Fluidità e blocchi nel secondo chakra

Quando Svadisthana è perfettamente bilanciato e aperto, siamo in grado di sfruttare la sua energia creativa al massimo. Allora si innescano cambiamenti positivi nelle nostre vite, aprendoci a sentimenti di abbondanza, gioia di vivere e piacere.

Che cosa ci accade, invece, quando questo punto energetico è bloccato, ad esempio da un trauma emotivo o da uno stress cronico?

Avvertiamo le conseguenze principalmente nella nostra sfera emotiva, perdendo facilmente il controllo delle nostre emozioni. Inoltre, è facile cedere con eccessiva facilità all’istinto e alla rabbia, e lasciarci trascinare dai sentimenti negativi che offuscano la logica e il buon senso. Il nostro umore diventa altalenante fra momenti di euforia e altri di profonda apatia e ci lasciamo andare ad atteggiamenti dannosi per noi stessi e per gli altri. In breve, non siamo in grado di connetterci in maniera sana con le nostre passioni.

A lungo andare, l’ostruzione del chakra Svadhisthana porta a disturbi localizzati nella zona del corpo in cui si trova, quali calcoli renali, cancro genitale, problemi di fertilità ed impotenza, infezioni urinarie, sciatica, dolori alla parte bassa della schiena. Anche le disfunzioni sessuali possono derivare da insufficienze energetiche collegate al secondo chakra.

Purtroppo le nostre vite moderne, prevalentemente legate alla scrivania e all’auto, possono minare alle radici l’equilibrio di Svadhisthana. La sedentarietà indebolisce i nostri fianchi e di pari passo anche le energie creative del secondo chakra.


Pratiche per riequilibrare Svadisthana 

Praticare asana è uno dei modi più accessibili per compensare queste restrizioni e stimolare l’equilibrio nel secondo chakra. Infatti, le posizioni fisiche dello yoga permettono al prana (il respiro vivificante) di fluire, attivarsi e dirigere l’energia in modo appropriato, secondo la filosofia yogica.

Un altro modo per attivare e pulire il primo chakra è vivere la natura: assorbire il chiaro di luna, contemplare o toccare le acque limpide all’aperto.

Per bilanciare il secondo chakra è fondamentale essere aperti alla creatività nella vita quotidiana e mantenere una vita sessuale sana. Il corpo va onorato e rispettato ed è molto utile entrare in contatto con le proprie emozioni, verificando se ci sono dei sentimenti che stiamo reprimendo, impegnandoci per elaborare quelle emozioni nel modo più sano possibile.

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