Rosso fuoco: il primo chakra e la nostra energia vitale

Come si manifesta Muladhara – il nostro primo chakra – quando è in equilibrio? E cosa accade quando invece c’è disarmonia in questo centro energetico? In questo articolo esploriamo insieme il chakra della radice e il suo funzionamento nella vita di ogni giorno, per comprendere meglio come si manifesta nel nostro corpo e nelle nostre energie.
primo chakra

Il nostro primo chakra in sanscrito viene definito Muladhara, un termine composto da due parole: Mula, cioè “radice”, e Adhara, “base”. Per questo viene chiamato anche chakra della radice, della base o centro del coccige, e la sua collocazione è proprio alla radice della spina dorsale, nella zona perianale.


Il nostro collegamento all’energia della terra

Il primo chakra è quel canale energetico che ci collega alla terra, da cui traiamo la forza primordiale.  Infatti, nella sfera di influenza di Muladhara rientrano i bisogni primari, sia del singolo individuo che dell’intera specie, per la sopravvivenza su questo pianeta. Facile intuire che il colore collegato sia il rosso, che richiama il nucleo acceso e pulsante della terra.

Il verbo collegato a questo chakra è “esistere”.

Per una persona in equilibrio nel proprio chakra della radice sarà semplice e spontaneo abbracciare con totalità la vita sulla terra, vivendo e agendo in armonia con le forze della natura. Sarà una persona solida e stabile, le cui radici sono ben piantate nel terreno. Per chi ha il primo chakra in equilibrio è facile creare la propria esistenza procurandosi sicurezze materiali e assicurare la sopravvivenza della specie formando famiglia e procreando.

Le forze sprigionate da questo nucleo sono rivolte all’esterno, all’interazione con il mondo.


Come riconoscere se Muladhara è in squilibrio

Il primo chakra costituisce il fondamento vitale di tutti chakra superiori ed è la fonte della forza vitale.
Quando una persona appare eccessivamente focalizzata sull’accumulo di beni materiali e sulla sicurezza, oppure quando tende a eccedere nei confronti del buon cibo, dell’alcool e del sesso, quando il suo sistema immunitario non lavora correttamente, il suo primo chakra potrebbe funzionare in maniera disarmonica.

Altri segnali di un Muladhara sbilanciato sono la difficoltà nel dare e ricevere liberamente, e la propensione a mantenere le distanze di sicurezza. Sul piano fisico, possiamo notare una certa propensione alla stitichezza, al sovrappeso, al sonno disturbato, e, in generale, verso uno stile di vita disarmonico.

Per una persona con simili problematiche, è difficile prendere in considerazione le necessità degli altri, per questo si rivelano spesso concentrate su se stesse e sulla soddisfazione dei propri bisogni primari.

Spesso anche l’aggressività, negli atteggiamenti o nell’esprimere le proprie volontà, è una manifestazione di un disturbo nel chakra di base. Rabbia, collera e violenza scattano infatti come meccanismi difensivi che indicano la mancanza della fiducia primordiale e la paura di perdere la sicurezza e il benessere necessari alla sopravvivenza.

Tutte queste manifestazioni vengono accentuate quando il primo chakra è addirittura chiuso o bloccato. In questo caso, la persona manifesta estrema debolezza fisica e fragilità emotiva, è piena di preoccupazioni e insicurezze in molti frangenti della vita, tali da renderle estremamente difficile affrontare le problematiche della quotidianità e portare avanti con costanza i propri progetti.

Chi vive con un primo chakra in disequilibrio vede il mondo come un campo di battaglia, dove la sopravvivenza è una lotta. Nel mondo di oggi, gran parte della popolazione manifesta sintomi di uno scorretto funzionamento di Muladhara, che si concretizza in uno scriteriato sfruttamento delle risorse naturali e nella profonda alterazione degli equilibri del pianeta.

Viceversa, chi è in equilibrio nel proprio chakra di base sa riconoscere e onorare le proprie origini sociali, familiari e territoriali senza diventarne vittima, né scadere in atteggiamenti violenti contro i “diversi”. Questo tipo di persona si dimostra stabile e fedele a ideali costruttivi e funzionali al benessere collettivo, esprimendosi creativamente nella costruzione di sé e della comunità.

Muladhara va curato particolarmente nei periodi di forti cambiamenti, come ad esempio la fine di una relazione, l’inizio di una nuova attività, una nuova abitazione e in generale tutti gli avvenimenti che coinvolgono il nostro senso di sicurezza e stabilità nella vita.

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